Ultima Spedizione Astrofotografica dell’ORSA Palermo al Lago Maulazzo: Un Viaggio tra le Stelle e la Natura Selvaggia
Le notti del 2 e 3 agosto 2024, il cielo sopra il Lago Maulazzo, immerso nel cuore del Parco dei Nebrodi in Sicilia, ha fatto da sfondo a un evento straordinario. L’ORSA di Palermo (Organizzazione Ricerche e Studi di Astronomia) ha organizzato una spedizione astronomica, attirando un gruppo di appassionati di astronomia e fotografia da tutta la regione. Questa spedizione ha rappresentato non solo un’opportunità per esplorare le meraviglie del cosmo, ma anche un’occasione per immergersi nella natura selvaggia e incontaminata di una delle aree più suggestive della Sicilia.
Il Lago Maulazzo: Un Rifugio sotto le Stelle
Situato a circa 1400 metri sul livello del mare, il Lago Maulazzo è una vera oasi di tranquillità. Circondato da una vegetazione rigogliosa di faggi, querce e pini, il lago è un rifugio perfetto per chi cerca la pace e la bellezza naturale. La sua posizione remota, lontana da centri abitati e strade trafficate, garantisce un’assenza quasi totale di inquinamento luminoso e rende l’area tra le più buie in Italia. Questi cieli bui sono un tesoro prezioso per gli astrofotografi, permettendo di catturare dettagli straordinari delle costellazioni e delle nebulose, impossibili da vedere nelle aree più urbanizzate.
Un Viaggio Visivo nella Via Lattea e nel Cielo Profondo
Al tramonto, il gruppo di astrofotografi si preparava per una notte lunga e avvincente. L’aria fresca della sera creava un’atmosfera di aspettativa e calma. Non appena il buio ha avvolto il paesaggio, la Via Lattea ha fatto la sua comparsa, dispiegandosi molto distintamente tra la moltitudine di stelle e rendendo quasi difficoltosa l’individuazione delle principali costellazioni e stelle della volta celeste anche agli occhi dei più esperti.
Durante la nottata è stato possibile non soltanto osservare le bellezze del cielo dagli strumenti dei partecipanti, ma anche acquisire immagini della Via Lattea e del profondo cielo, come OU4, altrimenti detta Nebulosa del Calamaro. La nebulosa, che prende il nome dalla sua caratteristica forma che ricorda il profilo dell’animale, è molto evanescente e di un tenue colore blu-verdastro, indice della presenza di ossigeno doppiamente ionizzato. La nebulosa si profila all’interno di un’area più vasta di nubi molecolari (denominata SH-129) il cui perimetro segue un profilo curvo, che ha suggerito l’appellativo di Nebulosa Pipistrello Voltante per il complesso.
Ogni fotografia acquisita raccontava una storia diversa: alcune mostravano i dettagli delle nebulose, altre mostravano la struttura intricata del piano galattico costellato da nebulose e ammassi stellari .
Oltre all’aspetto scientifico e fotografico, la spedizione è stata un momento di grande socializzazione e amicizia. Immersi nella natura selvaggia, i partecipanti hanno condiviso storie, esperienze e consigli tecnici, il tutto in un’atmosfera di allegria e complicità. Il suono delle risate si mescolava con il cantare dei grilli, creando una sinfonia di gioia e tranquillità sotto il cielo stellato.
Le fotografie scattate quella notte non sono solo ricordi visivi di una serata speciale, ma rappresentano un importante contributo alla documentazione e alla divulgazione astronomica. Le immagini della Via Lattea e delle nebulose lontane saranno utilizzate dall’ORSA Palermo per promuovere l’astronomia e l’importanza della conservazione dei cieli notturni incontaminati, ormai sempre meno presenti sul nostro territorio.
Ma l’impatto di questa esperienza va oltre la scienza e la fotografia. La spedizione ha rafforzato il senso di comunità tra i partecipanti, creando legami basati sulla condivisione di una passione comune. Ogni volta che ci si riunisce sotto le stelle, si crea un legame con l’universo e con le persone che condividono quell’esperienza. L’ORSA Palermo ha dimostrato ancora una volta che l’astronomia non è solo uno studio delle stelle, ma un viaggio che arricchisce l’anima, unendo la bellezza del cosmo con quella delle relazioni umane.
Angelo F. Gambino – Redazione ORSA