Distanze fra corpi celesti

Vito La Colla/ Novembre 14, 2018/ Astronomia

Dato che a questo punto la mente comincia a valutare molto male le distanze e le dimensioni reali, tracceremo un nuovo quadro del sistema solare nello spazio, riducendo tutte le dimensioni a un decimiliardesimo del loro valore.
In questo modello di scala ridotta, il Sole diventerà un palla del diametro di 14 cm, la Terra sarà rappresentata da un granello di miglio a 15 metri di distanza con accanto, a 4 cm, una sferetta del diametro di 0,3 mm (la Luna), a 78 metri dal Sole porremo Giove (basterà una pallina), a 600 metri Plutone, un granello di miglio più piccolo di quello rappresentante la Terra segnerà i limiti del sistema planetario.Il mondo delle stelle è molto al di là di questi limiti.Prima di incontrare la stella più vicina (un altro sole, ossia, nella nostra scala, un’altra palla con un diametro di pochi centimetri) dovremmo allontanarci fino ad una distanza di 4000 km. E questa sarà solo la prima stella che potremo incontrare. Le altre sono rappresentate da altrettante sfere, più o meno grandi delle precedenti, ma sempre più lontane. Pensiamo che in un raggio di 200.000 km ne conteremmo appena un centinaio.” (cit. Paolo Maffei, “Al di là della Luna”, 1978)

 

Riflettiamo: Plutone a 600 metri, la stella più vicina a 4.000 km. Una differenza sbalorditiva, quasi incommensurabile. Se gli astrologi leggessero queste righe del grande Paolo Maffei, credo che si convincerebbero che le stelle non c’entrano proprio niente.

Io penso che la gente comune, che non approfondisce la materia, sia convinta che le stelle sono “un po’ più in là” del Sistema Solare, circa 10/20 volte il suo diametro.

E invece…

‒ Vito La Colla

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