Allunaggio (per gli scettici)
1) La Luna è vicina, e si può prevedere che altre spedizioni con uomini a bordo la raggiungano in futuro. Fra l’altro, nel 1969 gli Stati Uniti paventavano, entro breve termine, un successivo sbarco dei sovietici, che avevano perso la corsa ad arrivare prima al traguardo sognato da secoli dall’uomo. Pertanto, i successivi visitatori avrebbero potuto controllare se nel Mare della Tranquillità, e negli altri posti dell’emisfero rivolto sempre alla Terra, esistevano ancora i residui delle varie spedizioni: base del Lem, asta della bandiera, apparecchiature lasciate sul suolo, impronte a centinaia lasciate sulla finissima sabbia lunare (in completa assenza di vento, esse rimangono per sempre).
2) Anche solo sorvolando a bassa quota la superficie, nei punti noti come vari atterraggi, si potrebbe scorgere e fotografare da vicino, con forti teleobiettivi, il materiale rimasto lassù.
3) Se si fosse trattato di una sequenza di false partenze ed esplorazioni, certamente gli USA ne avrebbero fatte due o tre, o anche una sola: e non una serie di sei successive esplorazioni in diversi punti della superficie lunare, addirittura con veicoli poi lasciati in loco. Spese enormi, con il rischio che qualcuno parlasse, anche per sbaglio, e dicesse cose pericolose per il buon nome del Paese americano. Anche con solo due missioni, il trucco sarebbe bastato; non occorreva fingerne tanti.
4) Molti dei dubbi di chi non crede sono provocati dal fatto che, sulla Luna, le condizioni dell’ambiente, privo di atmosfera, con le ombre molto più incisive che sulla Terra, e con l’orizionte molto più vicino a chi fa la foto o il video, danno, all’osservatore che magari non è al corrente di queste importanti differenze, l’impressione che si tratti di foto fatte in studi terrestri, con luci di potenti fari. Soprattutto questo viene detto da fotografi professionisti, che conoscono, bene, il loro modo di lavoro, ma solo quello sulla Terra. Sulla Luna tutto è diverso. Le stelle sono visibili in cielo assieme al Sole, la gravità è un sesto di quella terrestre, l’orizzonte vicino, la mancanza di riferimenti per calcolare le distanze, la Terra sempre in un punto fisso del cielo, per ogni luogo dell’emisfero a noi noto, con piccole oscillazioni, nel corso dei giorni, per i movimenti secondari della Luna.
1) La Luna è vicina, e si può prevedere che altre spedizioni con uomini a bordo la raggiungano in futuro. Fra l'altro, gli Stati Uniti paventavano, entro breve termine, un successivo sbarco dei sovietici, che avevano perso la corsa ad arrivare prima al traguardo sognato da secoli dall'uomo. Pertanto, i successivi visitatori avrebbero potuto controllare se nel Mare della Tranquillità, e negli altri posti dell'emisfero rivolto sempre alla Terra, esistevano ancora i residui delle varie spedizioni lì effettuate: base del Lem, asta della bandiera, apparecchiature lasciate sul suolo, impronte a centinaia lasciate sulla finissima sabbia lunare (in completa assenza di vento, esse rimangono per sempre). 2) Anche solo sorvolando a bassa quota la superficie, nei punti noti come vari atterraggi, si potrebbe scorgere e fotografare da vicino, con forti teleobiettivi, il materiale rimasto lassù. 3) Se si fosse trattato di una sequenza di false partenze ed esplorazioni, certamente gli USA ne avrebbero fatte due o tre, o anche una sola: e non una serie di sei successive esplorazioni in diversi punti della superficie lunare, addirittura con veicoli poi lasciati in loco. Spese enormi, con il rischio che qualcuno parlasse, anche per sbaglio, e dicesse cose pericolose per il buon nome del Paese americano. Anche con solo due missioni, il trucco sarebbe bastato; non occorreva fingerne tanti. 4) Molti dei dubbi di chi non crede sono provocati dal fatto che, sulla Luna, le condizioni dell'ambiente, privo di atmosfera, con le ombre molto più incisive che sulla Terra, e con l'orizzonte molto più vicino a chi fa la foto o il video, danno, all'osservatore che magari non è al corrente di queste importanti differenze, l'impressione che si tratti di foto fatte in studi terrestri, con luci di potenti fari. Soprattutto questo viene detto da fotografi professionisti, che conoscono, bene, il loro modo di lavoro, ma solo quello sulla Terra. Sulla Luna tutto è diverso. Le stelle sono visibili in cielo assieme al Sole, la gravità è un sesto di quella terrestre, l'orizzonte è vicino, la mancanza di riferimenti per calcolare le distanze, la Terra sempre in un punto fisso del cielo, per ogni luogo dell'emisfero a noi noto, con piccole oscillazioni, nel corso dei giorni, per i movimenti secondari della Luna. Nota: forse sarebbe difficile ritrovare, sostenuto dall'asta a forma di forca, anche il drappo della bandiera statunitense. Sotto i potenti e caldi raggi del sole e le alte temperature sarà forse molto logorato e sicuramente stinto, di un grigio "lunare"! Vito La Colla